Banks Maya - 2014 - Attrazione profonda by Banks Maya

autore:Banks Maya [Banks Maya]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Amazon: B00ID85F88
editore: Leggereditore
pubblicato: 2014-02-12T23:00:00+00:00

11

«Perché non mi accompagnate a casa e portate Jessie a casa con voi?» chiese Kirsten, mentre uscivano dal parcheggio. «Sono sobria. Dico sul serio. Così potrete strisciare e farvi perdonare in privato. Sempre che lei riprenda conoscenza...»

Rick si girò per un attimo a guardare la ragazza. «Mi sentirei più tranquillo se non fossi sola.»

Kirsten lo fissò in tralice. «Guarda che sono adulta. E poi, lo reggo bene l’alcol. Geni mutanti, o qualcosa del genere. Posso metterne un sacco, in questo corpicino. Nessuno è mai riuscito a capire come faccio, senza svenire nel mio stesso vomito.»

Truitt fece una smorfia di disgusto a quelle parole, e Rick ridacchiò.

«Okay, bambola. Ti porteremo a casa e ti rimboccheremo le coperte. E poi porteremo Jessie a casa con noi per poter... strisciare per lei.»

Kirsten strizzò l’occhio. «Sapevo che voi due non potevate essere poi così male.»

Dopo aver avuto indicazioni per raggiungere il suo appartamento, cosa che non dispiacque affatto a Rick, perché ora sapevano dove trovare Jessie, lui accompagnò Kirsten e la guardò entrare in casa, dopo essersi assicurato che fosse davvero lucida. Non aveva mentito. Riusciva effettivamente a bere una quantità imbarazzante di alcol senza perdere la testa.

Jessie, al contrario...

Lanciò uno sguardo sul sedile posteriore, dove la ragazza era ancora appoggiata contro il finestrino, e poi si diresse verso l’appartamento di Truitt. Quando parcheggiò sul vialetto, l’amico scese dal pick-up e aprì con cautela lo sportello, in modo da non far cadere Jessie di lato.

Le slacciò la cintura di sicurezza e la sollevò tra le braccia. La tenne stretta a sé mentre procedeva verso casa, e Rick provò una forte delusione per non essere stato lui a prenderla in braccio. Il desiderio che aveva di toccarla era così forte da farlo star male.

Gli ultimi giorni erano stati una tortura, sia per lui che per Truitt. Prima il pensiero che lei li avesse usati, e poi il terrore che, qualunque cosa avesse fatto, sarebbe stata arrestata e sbattuta in cella. E infine, la consapevolezza di quanto si fossero sbagliati sul suo conto, e l’angoscia di perderla, proprio appena erano riusciti a conquistarla.

«La devo mettere subito a letto, secondo te, o dobbiamo provare a svegliarla?» domandò Truitt, una volta che furono entrati in casa.

«Mettila a letto. Farò un caffè e vedremo se riusciamo a svegliarla dopo.»

Truitt procedette lungo il corridoio con Jessie in braccio, mentre Rick andava in cucina per preparare il caffè.

Dieci minuti più tardi, portò in camera da letto una tazza fumante, e trovò Jessie raggomitolata contro Truitt. Lui alzò lo sguardo sul partner, mentre Rick posava la tazza sul comodino, e si piegò su Jessie per sussurrarle all’orecchio.

«Jessie, Jessie, piccola, svegliati, coraggio.»

Truitt le sfiorò una guancia con un dito, e improvvisamente Rick provò un senso di fastidio. Salì sul letto e si sistemò in modo da starle vicino. Non voleva che si svegliasse e si spaventasse. Voleva... che si sentisse tranquilla. Al sicuro.

«Jessie» mormorò, aggiungendo la sua voce a quella di Truitt. «Svegliati, tesoro. Apri quei tuoi meravigliosi occhi scuri e guardami. Ho portato del caffè, è meglio che tu lo beva.

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